#è da qualche giorno che Giulia mi manca tanto
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trowelsandteacups · 2 years ago
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Sausari tutto ok vedo che stai ascoltando The Parting Glass a ripetizione negli ultimi tre giorni
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gabbaapatica · 16 days ago
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5/10/22
Sono passati tre giorni dall’inizio delle lezioni ed è stata estremamente dura
Lo è stata tutta l estate ma oggi hai dato il meglio
Con l occhiolino per salutarmi
Al correre a casa dopo lezione senza fumarti la sigaretta per non prendere la metro con me
Poi ci sono dei lucidi momenti in cui torni in te e mi sorridi e ridi come una volta
Poi ti ricordi che mi odi e ti obblighi a cambiare espressione
Ma io non cedo prima sta volta
6/10/22
Continuano le tue battute del cazzo sulle altre come nulla fosse
Assurdo come scherziamo e ridiamo, poi ci guardiamo e ci ricordiamo che non possiamo essere amici
Dio solo sa quanto fa male
Ti ho visto anche con Giulia al bar, non c’è l’ho fatta a guardavi in faccia
7/10
Oggi non sei venuto, conoscendoti lo immaginavo
Meglio
Ti ho riassunto le info per il lab, spero che tu capisca che la mia gentilezza è genuina
10/10
Oggi stranamente bene, non credevo, magari mi sto mettendo l’anima in pace
11/10
Forse stiamo trovando un equilibrio
Non nego che quando parliamo manca la confidenza
Ma la chimica, quella non se n’è andata
12/10
Ridicolo a livelli altissimi
Scendo a Vinzaglio per fare un pezzo a piedi
Chi prendi per il culo
Pensavo stessero andando meglio le cose
13/10
Giuro che il giorno che ti capisco sarò felice
Ti ho beccato che mi guardi
Vorrei tanto sapere che pensi
14/10
Non so se non mi abbiate visto
Comuqnue è sempre strano però è bello poterti parlare
17/10
Chi ti capisce è bravo, non so sempre come comportarmi
19/10
Ti odio tantissimo, odio i tuoi amici e odio doverti averti in corso
Odio te e come mi hai trattato
Odio te e Giulia
Odio il fatto di esserti stata amica
Vorrei tanto dirti quanto mi hai soffrire
20/10
Chi ti capisce è bravo
Siamo amici o no?
So solo che vorrei aver smesso di provare quello che provo ma non è successo
Nonostante tutto il dolore
Non so gestire tutta questa rabbia e questo dolore provocato da te
Non so neanche se ti rendi conto di quanto dolore ci sia
21/10
Ieri piangevo
Oggi faccio finta di nulla, la verità è che cerco un dolore per farti vedere che sto soffrendo ma quando ti vedo mi scordo di tutto
Sembra assurdo ma non riesco ad essere arrabbiata con te quando ci sei veramente
Riesco solo a distanza
Vorrei staccarmi da te
Sono felice di non vederti per un po’ di giorni
26/10
Questo equilibrio è sempre più precario vediamo tra quanto cediamo
Più ti tratto male, più ti avvicini
Prima dici che non prendi la metro poi appena me ne vado vieni con me
Te ne serve uno bravo
27/10
Oggi ti odio un po’, penso perché tu mi manchi molto
28/10
Gli chiedevo se aveva chiesto a. Fabio di fare gruppo
Lui fa no
Va beh
Detto questo
Mi fa: così magari viene qualche bella figa con noi
Io: smettila con ste battute di merda
E lui mi fa: allora la prossima volta dico bel maschione così sei contenta
Io: minchia tu non capisci proprio un cazzo, le cose che ti dicono tu le dimentichi, sei un cazzo di specchio riflettente
Sei proprio uno stronzo, non ti è bastato giocare e farmi stare male, ci ridi pure sopra
Non so più come farti capire che sono ancora ferita, non so se continuare a dire cattiverie serve
So che l’unica cosa sensata sarebbe semplicemente ignoranti
2/11
Oggi è stato normale
3/11
Quando ridi mi vengono i brividi
9/11
È strano
Non so cosa pensi ma so che io tengo questo equilibrio perché è sicuro, perché continuare a fare finta di nulla è sicuro
Ma so che dovremmo parlarne
11/11
È bello la verità è questa fingere di essere amici è bello
14/11
Non mi hai mai detto che sono bella, in anni di amicizia e lo dici ad alice come nulla fosse
Contnui a parlarmi di Lucrezia come non sapessi che mi faccia male
Sei solo stronzo
16/11
Mi fa molto ridere che ti becco a guardarmi, non ti capisco e fa male a volte tutto ciò
17/11
Sei un pezzo di merda e nonostante te lo dica, non capisci che io sia ancora nera con te
23/11
Non indossi il camice che ti ho regalato
Questa non l’ho capita
13/12
È un po’ che non scrive di te
In verità sta andando tutto bene
Preferirei totale indifferenza
Ti tocco e non ti scansi
Ti sorrido e mi sorridi
Mi manchi
15/12
Vanno così bene le cose, siamo tranquilli e senza astio
Anzi addirritura non c’è più imbarazzo e siamo vicini
Ma fa male, vorrei odiarti ma non posso
17/12
L’idea che tra qualche giorno sarà tutto finito mi fa male
23/12
Avevo dimenticato il cappello e tu me l’hai riportato
Non mi aspettavo venissi nel bar
Me lo mettessi in testa e che nonostante te ne sia andato, quando tornavi a casa ripassassi a salutare
Qualche mese fa non me lo sarei mai aspettato
2023
11/01
Lo so che non dovrei più pensarti ma mi manchi
Vorrei potessimo parlare normalmente ma sembra il tempo voglio
Impedirlo
12/01
Mi manchi
13/01
Allora sei venuto al babalu
Sei venuto a salutarmi
Poi vi abbiamo raggiunto
Simone mi ha detto che ti sono mancata, e so che non me lo dirai mai tu
Ma so che ti sono mancata ed è bello ma so quanto ci sono stata male
E ho paura che tutto torni prima
Come tutto riprenda il sopravvento
È stato bello
Abbiamo avuto una strana conversazione
Hai paura e voglio capire perché
Vorrei avere un momento solo io e te ma so quanto è difficile e forse è stato difficile anche per te
Vorrei tanto parlarti come una volta (come l’altra sera)
La sintonia che abbiamo è così palpabile che è talmente disarmante da chiedermi se forse non essere nulla, nemmeno colleghi perché non sapremo mai gestirla, nemmeno tu
27/01
Ti sei presentato davanti al babalu coi tuoi amici e per la prima volta sei stato li
Io non ti capisco
Marchi il territorio ma perché?
Non sarebbe più facile ignorarsi
2/02
Avevi l’esame e lo sapevo
Ti ho regalato una brioche e ti ha fatto felice
4/02
Non sono andata al babalu
Sei passato e non c’ero e hai chiesto di me
Sei geloso e fai battute
Non so più che pensare
16/02
Ci siamo visti la prima volta da soli dopo tantissimo tempo
È stato bello
Quanto tu sia sempre stronzo
Mi sei mancato
Ma non non ti capisco
Mi hai detto che non ne abbiamo parlato perché avevo il covid
Avrei voluto tagliarti la testa
9/03/2023
Quanti mi manchi in laboratorio
26/06/2023
La verità è che il nostro rapporto fa schifo ma non vogliamo chiuderlo
Hai detto che siamo amici ma che senso ha
13/03-23/07 2023
Qua in mezzo mi sono lasciata con fra
Se solo tu sapessi che ho amato più te che lui
Se solo sapessi che l’ho fatto per avere la libertà di amarti senza timore e finalmente la forza di lasciarti andare
24/06/2023
Non penso che siamo più amici
Ma non penso siamo neanche come gli sconosciuti
Penso che siamo e saremo sempre qualcosa di diverso
Magari in un’altra vita Andrea
Ma ho deciso che voglio lasciarti andare, per sempre
9/08/2023
Ti sto lasciando andare ma è una delle cose più strane e difficili abbia mai fatto
Mi manchi come l’aria
Ma non siamo niente nonostante avremmo potuto essere tutto
Oggi non riesco a non pensarti, oggi mi manchi più del solito
Vorrei tanto parlati come una volta, solo Dio sa quanto mi manchi
18/08/2023
Non credo sia mai stata così tanto tempo senza scriverti
Iniziò a capire quanto ti ho idealizzato
Ma cerco il tuo squadro ovunque
Chissà dove sei e se mi pensi mai
30/08/2023
Non ci sentiamo da quasi due mesi
Non credo mi manchi più
Ma so che qualcosa manca
12/09/2023
Nonostante tutto ciò riprovato
Quando ti ho visto l’altra sera ho realizzato una cosa: non sono mai stata innamorata di te, ma del te che avevo nella mia testa, meglio o peggio non lo so
Mi manchi sempre però
4/10/2023
È da un po’ che non ti vedo, e che un po’ che non parliamo, e mi sto abituando alla tua assenza. Ti penso ancora ma non mi manchi più.
6/10/2023
Certi giorni vorrei cancellarti perché la tua assenza è pensate
28/10/2023
Al mio compleanno ti ho detto che non siamo più amici
Stasera ti ho chiesto un caffè, questa è l’ultima volta e probabilmente sarà anche l’ultima volta che scriverò qua
30/10/2023
Non mi manchi più, ma ti penso ancora
Chissà come sarebbe andata se fossi stato sincero
5/11/2023
Ho rinunciato a noi, ma resterai per sempre il mio “chissà come sarebbe stato”
13/11/2023
La verità è che non fa più male, ma sento la tua mancanza
26/11/2023
Non ci vediamo da un bel po, alla fine ti servivo solo per l’uni, come volevasi dimostrare
12/12/2023
È la prima volta che realizzo che non aspetto più una tua risposta
Oggi ti ho scritto per un cosa e non ho controllato ossessivamente se mi avessi risposto, anzi, non ci ho pensato
Che strano passare ad aspettarti a non ricordare che ti avessi scritto
Ma eri, sei e rimarrei uno dei motivi per cui sono e voglio cambiare, e lo rimarrai
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giovaneanziano · 4 years ago
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HUNGER GAMES ANZIANO - La notte numero 3
Buonanotte dolci principi, chissà chi si sveglia domani...
@acciarino si ritrova pronta, armata fino ai denti, pronta a fare l’agguato a @gold-insanity. E’ pronta ed è sicura, con la sua lancia fatta da un bastone appuntito, intagliato poche ore prima. Come Mando con la sua lancia di beskar salta su gold e lo schiva. Diomio cheffigura di merda. Rimane li bloccata Giulia, complice anche un insaccata, ma non aveva fatto i conti con un imprevisto: Gold non viaggiava solo, ma con @geometriche che prende una bottiglia delle sue San Benedetto firmate da Paulo, la spacca tenendola per il collo e accoltella acciarino proprio tra capo e collo. Abbiamo due nuovi personaggi in questa storia: acciarino aka the concime e Geo aka nuovo killer in town.
@orestiade invece sembra nella sua nuova fase della PSTD. E’ in un angolo, sola a piangere, ad aspettare che il sonno la colga, ma fluisce lacrime tristi. La sua famiglia le manca, i suoi gatti, il pelo sulle maglie e i suoi fratelli che le rubano la stanza per giocare a Fortnite. Dio come le manca la routine universitaria. Eh ve l’ho detto che è pazza MA NON MI CREDETE
Per godervi bene la prossima scena, fate riprodurre in background: https://www.youtube.com/watch?v=XS4_5xlA3Ls
@proprio-no e @tehwolfeh si ritrovano l’uno contro l’altra. Entrambi armati con una spada rubata da cadaveri per strada. Proprio parte con la spada sopra la sua testa e wolfeh si difende, manco capisce cazzo è sto astio manco t’ho toccato er cane, viene travolto fendenti da paura che para tutti. E’ una battaglia per l’ultimo sangue, si vede, con colpi scorretti, calci, fendenti colpi di dritto e rovescio che manco nei film giapponesi si vede. Proprio attacca wolfeh e quando questo contrattacca lei si allontana con una ruota atterrando sulla difensiva. Ma che sta diventando uno spin off di star wars, pensa. Continuano per 5 minuti poi col fiatone si guardano e si urlano “MA TI VUOI FAR COLPIRE MADONNA?” ma nessuno vuole cedere. Poi si fermano e Wolfeh urla “ma te lo immaginavi così stancante una lotta con le spade?” e proprio non risponde che ha un fiatone da paura. Quindi si fermano, riprendono le loro cose e se ne vanno. Lo chiamerei un pareggio, invece lo chiamo imbarazzante.
@mantenetevifolli vede @iajato che dorme e decide di fare come una vera infame: ucciderla nel sonno. “ma si, la morte nel sonno è la migliore, manco soffre, DORME!” così sguaina na freccia, punta il collo, guarda la giugulare, è li per impiantarla per poi pensare “ma io non faccio medicina, se quello fosse un nervo? e poi ma chi cazzo ha la forza di piantarla, magari manco ci riesco. E non ho manco altre armi e qui ci sono solo sassi, se sbaglio questa si sveglia e mi fa un culo tanto!” quindi coi suoi dubbi prende e se ne va. “Cheffigura demmerda” pensa fuggendo, mentre Iajato russa che manco se n’era accorta
@kuramaaa che ricordiamo è infermiera, diventa, dopo lo scorso episodio, l’infermiera pasticciona. Si ricorda del suo giuramento da infermiera (che non esiste lo SO) e si fa impietosire dalle ferite di @dichiarazione e la cura. Anche per ricambiare il favore, visto che Dichiarazione già l’aveva graziata e curata qualche giorno addietro. Così si guardano e Kura le dice “Ora siamo pari, la prossima volta non ci saranno debiti” e si allontana. Dichiarazione diventa scura in viso, vorrebbe bestemmiare, ma ha troppo sonno e dorme.
@mafaldinablabla e @burroesalvia si ritrovano a cucinare cose. Come due amiche eh! Mai viste prima ma si trovano li a cucinare. Mafaldina fa “osei scampai” mentre burro fa “tasso ripieno di bacche”. Si sfondano manco avessero mai mangiato in vita loro e si addormentano raccontando storiacce sui loro ex. Da Huner Games a Gossip Girl il passo è stato abbastanza breve
@cieli-dipinti la si ritrova a piangere sotto un tronco caduto. Piange e canta fino a quando, piangendo, guarda la telecamera nascosta e fa “non può piovere per sempre” infatti zi’ non piove da una settimana e se mi gira schiaccio il bottone “nubifragio” voglio vedere poi se citi Il Corvo ancora a cazzo.
@cretina-te​ si ritrova da sola dopo molti episodi e decide di accendere un falò con materiali trovati in zona. Quindi fa a prendere le pietre, il legno e si mette li a fare il fuoco che le viene al primo colpo. Pazzesco pensa, ho sbagliato tutto nella vita, questo dovevo fare! Ma non ha niente da cucinarci sopra. Manco dell’acqua per farci un te alle foglie a caso. Le manca @geometriche​ con la sua acqua e la sua compagnia. Si addormenta piangendo
E anche per oggi l’episodio finisce! Rendiamo omaggio ad @acciarino​ che ci muore sotto la spietata mano di Geometriche
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Ritrovo un post scritto da me nel 2016 e rimango senza parole.
30/12/16
Pare che domani sia l’ultimo giorno dell’anno 2016.
Di solito, arrivati a questo punto, si comincia a tirare le somme e, non dimentichiamoci, non si può non pensare ai buoni propositi per l’anno che viene.
Io credo che guarderò a quest’anno come ad un periodo di transito, di cambiamento, di innovazioni e spinte. Ho lavorato, ho studiato, vissuto a Venezia, lottato contro il dolore, stretto rapporti indelebili e poi, a metà, sono partita.
Barcellona. Già so che sarà per tutta la mia vita un nome che mi porterò nel cuore. Ho creduto e voluto così ardentemente questo grande cambiamento e l’ho temuto con la stessa incisiva intensità con la quale l’ho bramato; alla fine sono partita. Ho affrontato con questo erasmus tutte le mie più grandi paure: l’incertezza, la solitudine, il distacco da casa e dalla famiglia ed infine, il fallimento. Mi scontro tutti i giorni con la paura di fallire. E no, non è sempre facile. In alcuni momenti credo che possa avere la meglio, ed effettivamente, mi vince. Capita che io mi senta fallire nel profondo, che mi senta terrorizzata. Paralizzata, incapace di gioire per le cose belle, di essere entusiasta per l’esperienza che sto facendo, di essere grata per questa tremenda opportunità che mi sono regalata e mi è stata possibile. Però, sono ancora qua. E si, oggi è l’ultimo giorno dell’anno (è passata la mezzanotte) e io posso dire di aver passato quattro mesi in Spagna e che sono stati incredibilmente pieni. Carichi di emozioni forti, di scosse positive, di dure prove e di risultati. Posso raccogliere i risultati di questi sforzi che ho fatto? Lo riesco a vedere, a sentire, quanto io sia cambiata, maturata?
Ed è qui che voglio ricominciare a lavorare, a riprendere ad allenarmi. Voglio davvero ricominciare ad essere capace di guardarmi dentro. Sono sempre stata tanto brava a leggere dentro me, a conoscermi, a sentirmi pervadere dalle passioni e dai sentimenti. Sono sempre stata vigile e reattiva agli stimoli del cuore. Sono sempre stata incline a farmi trasportare dal vento della vita, quella emotiva, quella che si cela e si muove nel profondo.
Il dolore mi ha resa sterile, questo lo dico sempre. La paura di guardare dentro me e leggervi ancora sofferenza mi ha resa cieca a me stessa, incapace di sentire. Provare emozioni.
Voglio rinascere in questo 2017 e voglio l’amore. L’amore prima di tutto verso me stessa. Voglio smetterla di provare astio nei miei confronti perché non riesco a reagire nella maniera che vorrei, perché provo paura e perché si, sono debole. Voglio smetterla di vivere le mie debolezze come fossero un problema. Voglio smetterla di vivere i brutti momenti con il timer acceso, pronta a re-indossare il sorriso allo scoccare della scadenza del tempo che mi concedo. Voglio smetterla di vivere il dolore come un problema. Di rispondere “sto bene” quando sto male, di cacciare giù le lacrime se ho bisogno di piangere, di essere perfino capace a non sentirle, le lacrime.
Voglio riappropriarmi del mio cuore, nel bene e nel male. Voglio ridonargli il mio supporto, la mia comprensione, la mia pazienza. Voglio imparare a non avere paura dello scorrere del tempo. Voglio vivere gli attimi un po di più, pensare al futuro ed al passato un po di meno. Voglio imparare a sentirmi piccola, e ad esserne felice; a sentirmi fragile, e ad esserne intenerita; a sentirmi ingenua, e ad esserne sorpresa; a sentirmi inesperta, e ad esserne divertita. Voglio farmi scendere dal mio piedistallo, perché si, le ambizioni che nutro per me sono troppe e troppo esigenti e no, non mi rendono felice. Voglio imparare a puntare dritto qualche volta, smettendola di vivere con gli occhi verso il cielo, in attesa che mi piova addosso qualcosa. Non si sa mai che guardando avanti possa raggiungere una scala, possa salire comunque.
Voglio rinascere in questo 2017 e voglio l’amore. Voglio riappropriarmi del mio cuore, nel bene e nel male. Voglio trovare la fede in Dio, e sentirmi una persona che cammina verso una meta diversa. Una meta interiore. Rivoglio i valori, i veri valori. Rivoglio sentirmi pulita, fedele, speranzosa.
Non voglio che sia la rassegnazione a guidare il mio cammino di guarigione. Piuttosto ecco, l’accettazione. Accetto che possano esserci ostacoli nel mio cammino, accetto il fatto che il mio corpo possa esserlo in primo luogo, la mia mente e io stessa, nel profondo. Accetto il fatto che non arriverò sempre alla meta che mi prefiggerò, d’ora in avanti nella mia vita. Accetto i fallimenti, quando arriveranno; le sconfitte, gli imprevisti che non posso controllare o risolvere. Accetto la mia fragilità, la mia confusione, la mia insicurezza. Accetto la mia complessità e la mia personalità che neppure io so bene inquadrare. Accetto di non poter essere la persona perfetta che vorrei, la persona forte che vorrei, determinata come vorrei, indipendente come vorrei. Accetto i miei difetti, accetto la mia crescita. Accetto il fatto che la maturità mi abbia resa più fragile sotto certi aspetti, più saggia sotto altri, ma anche più paurosa e meno speranzosa.
Si, sono cresciuta e ciò che ho vissuto, a partire dalla rottura della storia con Davide, mi ha resa forse più insicura, più timorosa. E va bene, lo accetto. Non si può combattere contro la vita, dichiarare guerra a se stessi perché le cose non sono andate come le volevo io. Accetto di non essere onnipotente, di non poter scegliere tutto o controllare tutto o gestire tutto.
E’ tutto ok Giulia, è tutto ok se a volte ti senti sola, o incompresa, o impaurita, o non abbastanza. E’ ok, stai combattendo contro tante cose e stai affrontando le tue paure più grandi, continua a farlo fin quando lo riterrai uno sforzo che vale la pensa di essere compiuto. Continua a pensare alla tua pancia che si blocca se ti fa paura, continua a pensare al tuo grande amore che non arriva se ti senti preoccupata. Continua a chiederti quando arriverà il momento il cui ti sentirai guarita. Ma ecco, credo che la mia crescita mi abbia portato la consapevolezza che la vita non può essere un quadretto perfetto. Ci sarà sempre, in qualsiasi momento, un punto grigio, uno strappo, una sbavatura. E allora è inutile inseguire la perfezione, inseguire dei sogni ed obiettivi utopici. Vivo a Barcellona e si, sono occupata a pensare a quello che mi manca, a quello che potrebbe accadermi di brutto o a come potrebbe essere meglio. E invece a volte basterebbe che guardassi a come sta andando questa esperienza, e a come sia bellissima così com’è, strana ed imprevedibile e non sempre facile ma sconvolgente, nel bene e nel male. Voglio lasciare la rabbia alle spalle. Voglio lasciare l’ambizione.
Per questo 2017 voglio imparare a sentirmi piccola, debole, imperfetta e comunque, e proprio per questo, accettare e amare me stessa.
Questo è il mio grande proposito.
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isegnideiricordi · 5 years ago
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TAG 100 DOMANDE
1. Nome? Giulia 2. Soprannome? Stella 3. Altezza? 1.63 (la misura perfetta ;;) ) 4. Colore occhi? azzurro/grigio strano 5. Colore capelli? castano brutto  6. Hobby? Cantare 7. Lavoro dei sogni? Vorrei fare la psicologa o l’attrice! 8. Sogno nel cassetto? Saper scrivere canzoni  9. Hai degli animali domestici? Certo, un cane e 5 gatti 10. Che genere di musica ascolti? Qualsiasi cosa che abbia un bel significato e non sia troppo lamentosa... 11. Mai stato innamorato/a? Si 12. Relazione più lunga mai avuta? 9 mesi 13. Hai mai pianto per amore? Chi non ha? 14. Piercing? Nei miei sogni sono sempre piena!  15. Tatuaggi? 0 su 0 16. Fumi? NO. 17. Ti sei mai ubriacato/a! Si, una volta!! 18. Ti piace cantare? Tantissimo. 19 . Serie TV preferita? Orphan black, Il trono di spade 20. Cibo preferito? ////// ci penso e vi rispondo dopo 21. Canzone a cui sei legato/a? Comethru, Knees e Lie to me. 22. Pizza o pasta? Pizza 23. Che genere di persone odi? Quelle che si organizzano all’ultimo e che cambiano idea completamente un’ora prima dell’appuntamento. Quelle che dicono di fare una cosa e non la fanno MAI neanche sotto tortura, e po si LAMENTANO. Le persone che non fanno niente e si lamentano in generale. 24. Che genere di persona sei? In teoria dovrebbero rispondere gli altri… credo? In ogni caso sono molto timida all’inizio. 25. Meglio rimorsi o rimpianti? Rimorsi. 26. Preferisci i baci o gli abbracci? Abbracci^^ 27. Delusione più grande?  28. Si è avverato il tuo sogno? No, non so ancora scrivere canzoni xD 29. Difetto più grande? Non mi piace quando mi dicono cosa devo fare 30. Pregio migliore? Ehmmm, la buona volontà? 31. Ti piaci? Si, devo solo perdere quei 5 chili di troppo 32. Mare o montagna? Montagna 33. Segno zodiacale? Scorpione eheheh 34. Di cosa hai paura? Non mi viene in mente nulla… fino a poco tempo fa avevo paura della solitudine durante il momento del bisogno. 35. Hai un amico/a a cui tieni molto? Perché? Si, ne ho 2. Il primo mi sta accanto da quando avevo 13 anni, l’altro mi ha davvero cambiato la vita in meglio. 36. Cosa ti attrae in una persona? Le spalle, le labbra e poi LA VOCE. 37. Che qualità credi di avere? eHM…..passo 38. Credi nell'amore a distanza? Dipende 39. Credi al “per sempre”? No. 40. Hai mai dato un bacio a qualcuno del tuo stesso sesso? No, ma ho “rischiato”! ahahahah 41. Se potessi cambiare qualcosa del tuo passato, cosa cambieresti? Niente. Ora sono esattamente dove devo stare. 42. Ricordo più bello? Troppo 43. Ricordo più brutto? Difficile 44. Quando hai dato il tuo primo bacio? giugno dell’anno scorso 45. A che età la prima volta? La MIA a 17 anni 46. Di cosa ti sei pentito/a? Di essere andata contro le mie volontà, a volte 47. Che scuola frequenti/hai frequentato? Il liceo linguistico, a settembre faccio il 5 48. Sei felice? Si 49. Cosa cambieresti di te? Il fisico  50. Ti piace viaggiare? Si 51. Cosa conta in una relazione? Fiducia, condivisione, affinità, RISPETTO 52. Come mai su Tumblr? Il posto dove ci sono le cose scritte più belle di internet del 200′? 53. Credi in Dio? no.. 54. Hai mai rubato qualcosa? Si, ma NON è STATO FATTO INTENZIONALMENTE  55. Blog preferiti? Sono qui da un giorno…. nessuno ancora 56. Da quanto hai Tumblr? Un giorno AHAHHAHAHA 57. Hai fatto amicizia con qualcuno qui su Tumblr? Non ancora 58. Ultimo messaggio inviato? “quanto ci mettete a scrivere le canzoni?” 59. Ti manca qualcuno? Ora come ora, no 60. Di cosa vai fiero/a? di essere una persona solitaria 61. Cosa non rifaresti mai? lo stage in germania 62. Desiderio più grande? Riuscire davvero ad aiutare le persone 63. Hai mai tinto i capelli? No purtroppo 64. Film preferito? Io prima di te 65. Attore preferito? Will smith/ Emilia clark  66. Qual è la più grande pazzia che hai fatto? Ho chiesto di uscire ad uno lol, vita noiosa 67. Hai perso un amico/a di recente? No 68. Cosa ti piace fare nel tempo libero? Canto e netflix? 69. Disegni? NO non sono capace ma mi rilassa  70. Estate o inverno? inverno tutta la vita 71. Libro preferito? La coscienza di zeno 72. Citazione preferita? “It’s alright to not be fine on your own” 73. Hai un posto speciale? No 74. Sai mantenere i segreti? Si dai 75. L'ultima volta che hai pianto? 3 giorni fa YOOOO 76. Pratichi qualche sport? No 77. Sei mai stato/a ad un concerto? Sono stato a vedere Rancore quel genio cazzo. (e Michele bravi) 78. Che genere di persone detesti?  Sempre quelle di prima… XD 79. Preferisci stare da solo/a o in compagnia? Dipende… la maggior parte delle volte da sola 80. estroverso/a o introverso/a? introversa  81. Oggetto importante per te? Non so 82. Qual è la persona a cui tieni di più? Podrik 83. Persona ideale? Muscolosa o comunque con un fisico “Possente”(?) xD, con la voce profonda più che si può e che sia disposta ad ascoltarmi e a farmi ridere tanto. 84. Credi in te? Si. 85. Cosa credi che pensino gli altri di te? Non capiscono che sono cambiata.  86. Ti ritieni fortunato/a?  Si 87. Ti ritieni soddisfatto/a della tua vita? Lo sarò tra poco, per ora… al 70% 88. Posto più bello mai visto? IL PARCO DI DUBLINO 89. Parli un'altra lingua? francese, inglese e ci provo col tedesco 90. A cosa pensi in questo momento? A podrik xD 91. Suoni qualche strumento? Suonavo il pianoforte e il flauto, ora non ho più pratica 92. hai fratelli/sorelle? Vai d'accordo con loro? Ho una sorella e ho iniziato ad andarci d’accordo da poco 93. Ti vorresti sposare? Si 94. Tipo di persona che ami? Gentile, per niente ossessiva e gelosa il giusto, con il quale si può parlare senza litigare furiosamente e alla quale posso dire tutto 95. Ti sei mai dichiarato/a a qualcuno? Si…. se un obbligo vale. 96. Hai mai scritto una lettera a qualcuno? No 97. Hai mai mentito a qualcuno per il suo bene?  Si 98. Hai mai tradito? No 99. Sei mai stato/a tradito/a? No 100. Scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Queste domande erano più difficili del previsto
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lavoroconstile · 3 years ago
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Trova il lavoro che desideri: come diventare nutrizionista
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Leslye Pario ideatrice del metodo C.AL.M.A e autrice di libri di successo racconta come diventare un’esperta dell’alimentazione
A raccontare il percorso per sviluppare una carriera come nutrizionista abbiamo, qui su Lavoro con Stile, una professionista d’eccezione Leslye Pario! La sua è una storia autentica e troverai risposta a tante curiosità: - come formarti; - da dove iniziare per costruire una propria credibilità con i pazienti; - libri e consigli pratici per aiutare gli altri a trovare un equilibrio con il proprio corpo! Prima di lasciare la parola alla dr.ssa Leslye Pario alcune note per conoscerla meglio e poi subito a lavoro! La rubrica Come diventare su Lavoro con Stile è ispirazione ma anche un’opportunità di networking con professionisti pronti a mettersi a disposizione per la tua crescita o riqualificazione professionale! Come sempre sei il benvenuto nei commenti.
Leslye Pario: conosciamola meglio
Ti presento Leslye Pario! Dottoressa in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione umana Master in Alimentazione ed Educazione alla salute ed Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è la prima Biologa Nutrizionista In Italia (Albo dei Biologi Sez.A matricola 061751) ad essere Insegnante certificata Heal Your Life e Tutta un’Altra Vita e ad applicare il metodo di Louise Hay nell’alimentazione. È Master Practitioner di Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e Neuro-Semantica; certificata dalla International Society of Neuro-Semantics (ISNS) formata da Lucia Giovannini e Nicola Riva presso l’istituto Italiano di Neuro-Semantica.La sua missione nella vita è quella di aiutare le altre persone grazie al suo metodo C.AL.M.A. il primo in Italia che unisce tutti questi aspetti (alimentazione e nutrizione, coaching, atteggiamento mentale, tecniche naturali) in cui il concetto di DIETA viene trasformato da “sacrificio per dimagrire” in CORRETTO STILE DI VITA! Ha pubblicato 4 libri preziosi: - No Dieta con C.A.L.M.A. Anima Edizioni - La mela del peccato - Stai Calmo ed Esci Dalle Trappole Delle Diete Wide Edizioni - Audio Corso Dimagrisci Con Calma Il Giardino Dei Libri Edizioni.
Leslye Pario si racconta
Mi occupo di aiutare le persone di tutte le età ad avere un approccio equilibrato al cibo e usarlo a proprio favore attraverso il metodo CALMA che è l'acronimo di Cambia Ali Mente Azione. Diciamo che il mio lavoro si divide in diversi ambiti con il fine comune di aiutare le persone a migliorare la loro salute attraverso il cambiamento di alimentazione a piccoli passi integrando le conoscenze scientifiche sull'alimentazione con tecniche di coaching. Si svolge in ambulatorio con percorsi individuali e studiati ad hoc per la persona in cui si lavora in maniera più dettagliata sui problemi di salute, on line attraverso corsi pratici (quando si poteva anche dal vivo), nelle scuole per portare l'educazione alimentare e nelle aziende per il benessere dei dipendenti.CALMA non prevede una vera e propria dieta come di solito inteso, il mio approccio non è prescrittivo, (a meno che non ci sia una patologia che richiede un approccio specifico). Lo scopo è quello di rendere le persone autonome nella gestione del loro stile di vita a 360°. E' un mix tra le conoscenze scientifiche, tecniche di coaching, tecniche naturali e soprattutto la mia esperienza personale e professionale.Mi sento soddisfatta quando mi sento dire: "ora sono tranquilla e serena, non sono più ossessionata dalla bilancia, mangio per fame vera, mi accetto di più così come sono e mi sento di poter continuare da sola".Quando ha deciso di occuparsi di alimentazioneTutto è nato dalla mia malattia: da sempre in lotta con il cibo. all'età di 14 anni è arrivata l'anoressia e la bulimia che mi ha accompagnata per 15 anni, fino a quando un giorno durante un corso di crescita personale è nata in me quella consapevolezza che ce la potevo fare ad uscirne, che la malattia era "cronica" in me per una diagnosi, ma che io non ero la malattia. Non è stato facile, ma ce l'ho fatta. Questa patologia mi ha portato a iscrivermi a Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana sperando di risolvere il mio dramma, ma poi mi sono resa conto che non era il cibo il problema. Era piuttosto necessario un profondo lavoro interiore e un aiuto psicologico e di un gruppo.Non mi sono mai chiesta che tipo di professionista sarei voluta diventare, tutto si è concretizzato in maniera molto naturale, semplicemente sperimentando prima su me stessa tutto quello che insegno ai miei clienti. Ricordo una volta una persona arrabbiata con se stessa che non riusciva a raggiungere il suo risultato che mi disse "Ma io non posso essere perfetta come te!". Io non sono perfetta, ma sono in cammino. Anche un nutrizionista mangia, si gioca i jolly, mangia per fame nervosa e ha i suoi momenti no.Ed è proprio lavorando sui momenti no ed imparando da essi che di può evolvere. La difficoltà più grande è stata quando sono passata dalla dieta "prescrittiva" pesata e grammata a CALMA. In realtà non l'ho vissuta come una difficoltà perchè ho sempre creduto molto in quello che stavo facendo. Tante persone non comprendevano, mi dicevano che i pensieri e le emozioni non influivano sulla salute. Ora la PNEI ci dimostra esattamente l'opposto, ma io all'epoca ancora non la conoscevo. Ci sono state persone che non hanno proseguito perchè non credevano potesse funzionare. Ma non mi sono arresa, anzi.Ogni tanto emergeva in me il pensiero che diceva "scrivi quella dieta altrimenti perdi la persona". E quando seguivo questa linea "la perdevo" comunque, le diete non funzionano. O meglio non funzionano laddove alla base ci sono disturbi del comportamento alimentare e lotta con il cibo e manca la consapevolezza e un lavoro sugli obiettivi personali. Tutti noi bene o male sappiamo cosa dovremmo fare per stare bene, quello che manca è l'azione. Occorre lavorare sulle cause che impediscono di mettere in pratica. Ti faccio un esempio relativo alla fame nervosa. Se ti rendi conto che mangi di più tutte le volte che dormi poco la notte, più che lottare contro le voglie sarà più utile gestire meglio le ore di sonno. E come questo ci sono altri mille esempi tutti da individualizzare: quello che funziona per me può non funzionare per te.Quale formazione per diventare nutrizionistaPer tutti coloro che vogliono svolgere la mia professione, oltre alla formazione universitaria che può essere Medicina, Dietistica, Biologia o Scienza dell'Alimentazione, consiglio un master in Psiconeuroendocrinoimmunologia e un corso di comunicazione. E di essere ciò che si insegna. Della serie: non puoi dire ad una persona di togliere lo zucchero nel caffè se tu lo metti.Un altro punto importante è che non siamo tuttologi, per cui risulta fondamentale la collaborazione con altre professioni: ginecologi, endocrinologi, reumatologi, gastroenterologi, medici di base, psicologi, fisioterapisti, osteopati, diabetologi, personal trainer, etc.Come trovare i primi clientiDopo aver dato l'esame di stato lavoravo ancora in un laboratorio di controllo qualità dell'olio come biologa e alcuni miei amici hanno iniziato a farmi da "cavie" per dei programmi dietetici. Così con il passaparola è arrivata anche qualche richiesta dai non amici e da lì ho cercato uno studio in cui ricevevo solo il sabato mattina quando non lavoravo.È arrivato il momento in cui il sabato mattina non bastava più come tempo e lì ho preso la decisione di licenziarmi dal lavoro fisso per buttarmi nella libera professione. All'epoca avevo si e no cinque pazienti, ora ringrazio il mio coraggio e la mia intuizione. Tanti mi dicevano di non abbandonare un posto fisso, io invece ho ascoltato la mia parte interiore e ho dato le dimissioni. Oggi sono 12 anni e sono ancora qui.Non ho mai fatto se non qualche biglietto da visita in erboristeria e farmacia e all'epoca ancora non si usavano i social. Per me il passaparola e le collaborazioni con altri professionisti rimangono la miglior cosa.I consigli di lettura di Leslye ParioPrima di lasciarti al tuo percorso verso la carriera di nutrizionista ecco alcuni libri che mi hanno segnato positivamente all'inizio della mia crescita personale! PUOI GUARIRE LA TUA VITA di Louise Hay; TUTTA UN'ALTRA VITA di Lucia Giovannini; IL LIBRO DEL GIUSTO PESO PER SEMPRE di Debora Conti. Libri che consiglio ai colleghi dal punto di vista professionale: PSICONEUROENDOCRINOIMMUOLOGIA E SCIENZA DELLA CURA INTEGRATA di Anna Giulia Bottaccioli e Francesco Bottaccioli; EPIGENETICA E PNEI di Francesco Bottaccioli; MOLECOLE DI EMOZIONI di Candace Pert. Come entrare in contatto con Leslye ParioUn mio ultimo consiglio è di avere il coraggio di esprimere chi sei, di vivere ogni difficoltà come un insegnamento e una crescita, c'è sempre un modo per risolvere. La mia frase mantra che è anche uno dei punti chiave di CALMA è: A PICCOLI PASSI OTTENGO GRANDI RISULTATI! Ci vediamo presto qui su Lavoro con Stile! Se vuoi seguirmi e conoscermi meglio ecco dove puoi trovarmi: www.leslyepario.com; www.cambialimentazione.com. Ti aspetto! Read the full article
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giancarlonicoli · 4 years ago
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9 dic 2020 17:08
“SCANZI MI CHIAMA FASHO? NON ME LO PUÒ DIRE UNO CHE HA AVUTO LA MARCHETTA DI CONTE SUL SUO LIBRO E QUELLA DI DI MAIO SUL SUO SPETTACOLO” – VITA, OPERE E MISSIONI DI FEDERICO PALMAROLI, IN ARTE OSHO: “VOLEVO SOLO CAZZAGGIARE. IL MIO TALENTO NASCE DA UN AMORE PER I LUOGHI COMUNI. DA RAGAZZINO AVEVO UN LIBRETTO IN CUI SEGNAVO LE FRASI DI CIRCOSTANZA DEGLI ADULTI. E POI HO PRESO MOLTI AUTOBUS” – “CON FILIPPO SENSI ERA NATO UN AMORE. OGNI TANTO MI MANDAVA PURE LE FOTO DI GENTILONI, CHE HA UNA MIMICA MERAVIGLIOSA” – IL LIBRO “VEDI DE FA POCO ‘O SPIRITOSO”
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1  – PER PARLARE COME OSHO HO PRESO MOLTI AUTOBUS
Giulia Villoresi per “il Venerdì di Repubblica”
Siamo all'Osho Beach Resort di Varkala, un albergo sulla costa sud-occidentale dell'India dedicato al guru Osho Rajneesh. In giornata è atteso un gruppo di italiani, e la direzione ha pensato di accoglierlo con un benvenuto in lingua: è una gigantografia del Maestro - la lunga barba bianca, lo sguardo intenso rivolto all'osservatore - che recita: "Ciò che non ti uccide te rompe li cojoni".
È successo davvero, e infatti più tardi gli albergatori scopriranno che, sì, la frase è effettivamente in italiano (o quasi), ma la massima non è di Osho. No: per risalire alla fonte bisogna volgersi ad altre latitudini. Italia, Roma, quartiere Pinciano, dove nel 2015 un quarantasettenne di nome Federico Palmaroli crea per gioco una pagina Facebook intitolata Le più belle frasi di Osho.
Nel primo meme il Maestro ci guardava attraverso le fronde di un alberello sentenziando: "I pomodori non sanno più de niente". Oggi quella pagina ha oltre un milione di follower e Palmaroli, altresì detto "quello di Osho", è il vignettista web più seguito in Italia. Ora non usa più le foto del Maestro, ma solo scatti di attualità politica.
L'idea però è sempre quella: far parlare Giuseppe Conte, il Papa e Greta Thunberg come la Sora Cecioni. Rizzoli ha raccolto le migliori vignette degli ultimi tempi e ne ha fatto un libro - Vedi de fa poco 'o spiritoso - appena arrivato in libreria. Vi si celebrano snodi memorabili quali la visita di Mattarella alla Casa Bianca (con Trump che insiste: "Scusa ma fermateve a magnà qui no?"), l'esplosione dell'allarme Covid (e Di Maio pensieroso in Parlamento: "Sarebbe da accannà tutto e aprisse un chiosco de Amuchina nel Lodigiano"), la confusione dell'Oms sulla pandemia (con il direttore Tedros Adhanom che rassicura: "Tante vorte po' esse pure 'n po' de stress").
Palmaroli, come è arrivato fin qui?
"Ah, boh. Io volevo solo cazzeggiare".
Allora riformulo: come nasce questo talento per il cazzeggio?
"Da un amore per i luoghi comuni. Da ragazzino avevo un libretto in cui segnavo le frasi di circostanza degli adulti. Quelle che si dicono al telefono per riempire i momenti di vuoto, tipo: 'Mah, speriamo bene'. E poi ho preso molti autobus".
Lo sa che Flaubert da bambino teneva un libretto così? Poi ha fatto il Dizionario dei luoghi comuni.
"Non l'ho letto".
Prende di mira le frasi da conversazione chic.
"Quindi l'opposto delle mie. Che poi sono pure in romano".
Però funzionano anche fuori da Roma, vero?
"Vado particolarmente forte in Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo. Pure in Emilia. E poi, non so perché, in Puglia. In Campania ho difficoltà a sfondare: lì hanno un'altra tradizione comica dialettale. Il romano è più semplice. Anche se qualche purista mi critica perché non uso la lingua del Belli. Ma a me quello non interessa".
Cosa le interessa?
"La quotidianità del parlato. E poi pescare nella memoria storica della gente. Anche se certi riferimenti magari non arrivano a tutti".
Tipo?
"Tipo quando ho beccato una foto di Gentiloni all'autogrill con una mano in tasca e gli ho fatto dire Me so 'nculato i Ringo".
Il tocco di classe sono i Ringo.
"Pure secondo me. Ma magari non per tutte le generazioni".
È vero che Paolo Gentiloni l'ha invitata a Palazzo Chigi?
"Mi ha invitato Filippo Sensi, il suo portavoce. Con lui era proprio nato un amore. Ogni tanto mi mandava pure le foto di Gentiloni".
Che all'epoca era il suo bersaglio fisso. Perché?
"Perché ha una mimica meravigliosa. E perché a Palazzo Chigi, quando era premier, c'era un fotografo bravissimo, Tiberio Barchielli, che un paio di anni fa purtroppo è morto".
Quindi il processo creativo parte dalla foto?
"Di solito scorro le immagini del giorno e aspetto che arrivi la battuta. Se non arriva, lascio perdere".
Le è capitato di autocensurarsi?
"Gli unici limiti che mi pongo sono morte e malattia. Ma non basta".
Cioè?
"Che ne so, faccio una vignetta in cui Greta dice N'è tanto er caldo, è l'umidità che t'ammazza, e sotto partono gli insulti di quelli che la detestano, e poi i commenti indignati perché l'ho presa in giro...".
E le polemiche quando si è saputo che Osho non vota a sinistra?
"Mamma mia, è successo un casino. Una cosa che piace alla sinistra la fa uno di destra: shock".
Quanto di destra?
"Non sono né razzista, né omofobo. E il populismo mi disturba. Se po' fa'? Riconosco che le cose migliori della satira sono tradizionalmente di sinistra. Prenderla così male, però...".
Altra polemica: il Vernacoliere, storico mensile di satira, rischia di chiudere, e sul Foglio è uscita un'intervista al direttore Mario Cardinali, che se la prende un po' con Osho.
"Il web uccide la carta stampata: si sa. Però Cardinali dice che le mie sono 'battutinè e che comunque se l'è inventate lui. Un atteggiamento non bello. Evidentemente le battutine vanno più delle battutone".
E i meme sono le nuove vignette.
"Però funzionano bene anche sui giornali. Io li faccio per Il Tempo".
Quindi è memista a tempo pieno?
"Ho anche un lavoro vero".
Quale?
"Diciamo che mi occupo di marketing per una società".
Diciamo?
"Preferisco tenere Osho separato da Federico Palmaroli".
Ma le fotografie di Osho, perché non le usa più?
"Per carità. M'hanno pure fatto scrivere da uno studio legale con sede a Londra".
Lo sa che ogni tanto si sente dire "come dice Osho..."
"Lo so. In genere sono espressioni che la gente non si rendeva conto di usare. Tipo lui che guarda nello specchietto della Rolls e dice: Cazzo te soni".
Le manca?
"Molto. Ma le sue foto prima o poi sarebbero finite. Mentre la politica italiana è una miniera inesauribile".
2 – OSHO CONTRO SCANZI: "IO DI PARTE? È LUI CHE HA LE MARCHETTE DA CONTE"
Cristina de Palma per www.thefreak.it
Con i nuovi divieti dovuti al lockdown, incontrare Federico Palmaroli, in arte Osho, non è stato facile. Durante la settimana lui esce dall’ufficio dopo le 18h quando i bar sono chiusi e quindi il famoso “incontriamoci per un aperitivo” è stato sostituito da “prendiamoci un caffè”.
Finalmente un sabato mattina, parecchio ventoso, riusciamo a fissare un appuntamento a Ponte Milvio, Roma nord. Arriva a piedi, con occhiali da sole e mascherina che si toglie appena seduto al tavolino del bar: “non sono di quelli ipocondriaci e poi siamo all’aperto ed a un metro di distanza”.
Gli occhiali invece rimarranno fissi sul suo volto per tutto il tempo dell’intervista, colpa del sole che ha scandito il ritmo del nostro incontro.
47 anni, ben portati, è lui l’ideatore della pagina “Le più belle frasi di Osho” che oggi ha raggiunto più di 1milione di follower su Facebook e oltre 400mila seguici su Twitter. Pubblica su Il Tempo e da due anni collabora con Bruno Vespa a Porta a Porta.
Un successo nato sul web nel 2015, ed esploso nel 2016 con il primo libro best seller omonimo.
Da poco, ha cambiato il bersaglio del suo sarcasmo tranchant passando dal santone Osho ai politici odierni.
Il 1 dicembre scorso è uscita la sua ultima fatica “Vedi de fa poco ‘o spiritoso – il meglio (e il peggio) di un anno italiano”, edito da Rizzoli, che racconta la politica ai tempi del coronavirus.
Si definisce vignettista, anche se sui generis. Stima, ricambiato, Makkox e non ama essere etichettato “come quello di destra”.  Cosa che gli è valsa un’accesa litigata sui social con Andrea Scanzi. Ma cominciano dall’inizio…
Come definiresti le tue “figure”? Sono vignette, meme, fumetti?
Le chiamerei vignette perché meme è un termine troppo moderno. Anzi, possiamo definirle anche fotoromanzi. Quando ero giovane io, c’era “Grand hotel” dove trovavi le scenette fotografate e ai protagonisti facevi dire di tutto.  È quello il meccanismo. Ma è più facile chiamarla vignetta alla fine.
Come nasce una tua vignetta?
Alcuni personaggi vanno da sé, tipo il Papa, Lo puoi far parlare romanesco e già così è divertente, a prescindere dalla battuta. Metà del lavoro è fatto. Sui nuovi politici invece, che sono meno autorevoli, devi concentrarti molto sulla battuta più che sulla foto.
La mia chiave è affrontare un grande tema riportandolo alla quotidianità. Guardo le gallerie di foto e da lì parte l’ispirazione. O non parte. Dipende.
Hai un ricordo curioso legato a Osho?
Quando ero soltanto Osho, un giorno mi mandarono una foto di un resort di meditazione indiano dedicato al santone in cui era stata posizionata, all’ingresso, una mia vignetta. Credevano forse che fosse la traduzione in italiano di una sua vera frase e magari pensavano di fare cosa gradita a qualche loro ospite italiano. Era quella in cui il mio Osho diceva “Ciò che non ti uccide ti rompe li cojoni”.
In passato, la tua “vittima” preferita era Paolo Gentiloni, oggi invece quale politico ti ispira di più?
La satira si fa su chi governa, ma un governo nato da un inciucio e sulla contraddizione non è sempre il simbolo perfetto per fare comicità. I politici storici, navigati, come Gentiloni appunto, erano delle figure che tu abbassavi con la satira, ma rimanevano personaggi alti, riconoscibili e riconosciuti.
Quando sono arrivati i cinque stelle è stato tutto più difficile perché erano volti non noti. E usare loro foto non era evidente. Non era come Mattarella.  Diciamo che con loro lavoro più sulla battuta che sulla situazione. Ora poi trovare uno spunto è complicato perché le notizie sono poche e sempre le stesse.
Ci sono dei politici che si sono arrabbiati per una tua vignetta?
No, ho avuto solo uno scontro con Di Maio ma abbiamo chiarito subito. Era per la vignetta sulla sua ragazza. Ma si è risolto tutto velocemente. Di Maio pensava che la foto l’avessimo scattata noi de Il Tempo, quandoinvece era stata pubblicata da una rivista pattinata. Lo scatto non è stato gradito per niente.
C’è una vignetta della quale ti sei pentito?
Pentito no, ma a volte ho fatto vignette su dei personaggi che risultavano antipatici ai più e non mi sono piaciuti i commenti sotto la loro foto. Come è successo con Maria Elena Boschi.
Raramente ma è capitato, ho cancellato la vignetta incriminata. L’ho fatto con la foto di Greta Thunberg, ad esempio. Faccio satira ma non la faccio in modo offensivo, ma poi vedi i commenti cattivi delle persone e questo non l’accetto.
Si può fare satira su tutto?
Io personalmente non scherzo sui morti o sulla salute. Per il resto sì, anche dal punto di visto religioso.
Io mi rifaccio alle comicità anni ‘80 e ‘90. In quegli anni si poteva fare e dire di tutto, tanti film storici si sono basati su battute che ogni sarebbero irripetibili o giudicati socialmente scorretti. Penso alle battute contenute ad esempio nei film di Natale. Oggi invece è tutto censurato e secondo me è assurdo.
Ad esempio, le vignette di Charlie Hedbo su Amatrice come le hai giudicate? (Erano vignette sul terremoto in cui si mostravano alcune vittime insanguinate con la scritta “penne al pomodoro” e “penne gratinate”, o schiacciate sotto le macerie delle loro case con la scritta “lasagne”, ndr)
Sono vignette estreme. Io non farei mai una battuta del genere perché di mezzo c’è stato un terremoto con tante vittime. Ma soprattutto se decidi di fare una battuta del genere perché la consideri “la battuta del secolo”, te la rischi. A me le loro vignette non mi fanno proprio ridere. Per me Charlie Hebdo non fa satira.
Non è un mistero che in passato hai votato MSI, e da allora sei stato etichettato come “vignettista fascista”. Recente è il tuo scontro via social con Andrea Scanzi che ti ha ribattezzato “fasho”, affermando che la satira non deve essere di parte. Sei d’accordo?
Scanzi non si può permettere di dire chi è di parte. Io rivendico di aver votato MSI e non lo rinnego. Per questo motivo spesso vengo ghettizzato. Anzi sono riuscito ad andare oltre, per fortuna. Credo di aver dimostrato che non sono tutto ad appannaggio della politica. Ho le mie idee, ma faccio satira su tutti.  Avrei molti più fan se fossi veramente schierato con una corrente politica, ma ripeto io faccio vignette su tutti, indistintamente. Cerco di essere super partes. Mentre Scanzi si è targettizzato M5S, e viene ad accusare me di essere schierato? Lui dice che la satira non può essere di parte? Ma perché il giornalismo sì invece? Chi decide cosa è di parte? Non me lo può dire uno che ha avuto la marchetta del Presidente del Consiglio Conte sul suo libro e la marchetta di Di Maio sul suo spettacolo. E comunque non è più quel personaggio amato come prima. Ho sentito un sacco di gente, anche di destra, che mi ha detto che lo seguiva ma poi ha cominciato a fare solamente il gioco dei cinque stelle e si targettizzato. Lui ha voluto colpirmi, non c’è una spiegazione razionale.
Sei di destra, eppure hai dichiarato di aver votato Virginia Raggi alle precedenti elezioni romane…
Sì, l’ho votata al ballottaggio. Rappresentava una ventata di aria fresca, era contro il sistema. Mi ricordava la destra sociale, ma poi il m5s si è rivelato un partito che ha iniziato a fare accordi per sopravvivere. Fa parte del gioco politico indubbiamente, ma sono rimasto un po’ deluso dai loro inciuci con il PD. E onestamente non so per chi voterò a Roma il prossimo marzo.
Non è neanche detto che voterò. Speriamo solamente che le nuove elezioni romane mi diano spunti nuovi e gustosi per le mie vignette.
Il 1° dicembre è uscito il tuo nuovo libro “Vedi de fa poco ‘o spiritoso – il meglio (e il peggio) di un anno italiano”.
È una raccolta di vignette dalla caduta del governo giallo verde fino ad oggi, quindi da luglio 2019 fino ad ottobre 2020, inclusa ovviamente la pandemia.
Tante cose di satira si sono ovviamente concentrate sul Covid. Era impossibile non parlarne. Speriamo solo di non farlo più nel prossimo anno e di ricominciare le battaglie politiche di una volta.
Parlando di Covid, tu come vedi questa guerra mediatica tra virologi?
È quasi una corsa a dire la cosa più sensazionale, ma è una corsa tra di loro. A volte si smentiscono non solo tra di loro, ma anche tra loro stessi. Stanno diventando dei personaggi televisivi e quindi cerco proprio di non guardarli in tv. Questa situazione attuale mi angoscia tantissimo. Non sono ipocondriaco ma viene detto tutto e il contrario di tutto.
C’è un virologo che secondo te si presta maggiormente come figura da prendere in giro?
Non ho ancora mai fatto una vignetta su un virologo, forse solo qualche battura testuale. Credo che l’immagine dello scienziato lo associo talmente tanto al disagio che stiamo vivendo, che mi passa pure la fantasia di utilizzarla per scopi satirici.
Tu faresti il vaccino?
Sì, assolutamente s��. Io mi metto in fila come se dovessi comprare un Iphone. Lo vorrei fare subito perché ho voglia di partire, di viaggiare, di tornare alla vita di prima.
Quindi appena mi diranno che è possibile farlo, lo farò anche se mi dovessi trasformare in un topo il giorno dopo (e ride, ndr).
La tua pagina “la più belle frasi di Osho” ha raggiunto oltre 1 milione di followers. Una bella cifra, te l’aspettavi?
Quando ho iniziato nel 2015, aggiornavo l’app e c’erano migliaia di like ogni giorno. Era come un counter che non si fermava mai. Ovviamente la cosa si è stabilizzata, perché Osho era un personaggio neutro. Ora mettendo delle figure politiche al centro delle battute, a qualcuno va bene, ad altri no. E ne ho risentito in termine di followers. Conta poi che è tutto molto più impegnativo per me perché non ho un team, faccio tutto da solo. La difficoltà è che devi sempre far ridere, anche quando il tuo umore è pessimo e sei depresso.
Come ti vedi tra 10 anni?
Tra 10 anni non lo so, intanto posso dirti che sto lavorando ad una serie tv ispirata a Osho, il santone che mi ha portato fortuna. È un progetto della Stand by me, la casa di produzione di Simona Ercolani. Ci sarà da ridere ma anche da riflettere.
E se vi chiedete chi ha pagato il caffè, vi lascio indovinare ma sappiate solamente che Osho è un vero signore.
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9itshardtobeme9 · 4 years ago
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È martedì 15, e c’è il gruppo di Nadia. Nadia che è così forte da non spezzarsi mai. Gruppo relazionale lo chiamano. Io non lo so se è relazionale non so nemmeno perché otmgmo volta partecipi e dica quello che pensò perché tanto è sempre discordante da quello che dicono tutti gli altri. Dico che c’è un posto dentro di me dove nii ok n può entrare nessuno. Dove non entrerà mai nessunaltro all’infuori di monica. Questo non lo dico ma lo penso. Quel posto che non c’è ha ingoiato tutti tranne lei. Lo è dico e mentre mi esprimo penso a andre e a cosa pot da pensare sentendomi fare questo discorso. Cosa possa pensare Giulia, benché lei lo sappia già. Io mi isolo quando sto male. Sono una bestia c he va a morire da sola da qualche parte. Anc ha con i miei amici fiori da qui ai quali devo tutto. Anche a khadija anche a greg. La gente si rompe si spezza in due quando conosce la mia storia. E questo è un dato di fatto. Credo che in qualche modo si sia spaccato in due anche andre quando glielo ho raccontato. Ho sentito un crack pesante e profondo. Dopo il gruppo vengono i miei per le medicazioni. Mi sento morire a tornare in quel posto eppure è sempre meglio che restare qui. Qui dove non metterò mai radici. Mai. Le medicazioni vanno male un braccio è peggiorato e di parecchio e non riusciamo a capire il perché. Non riusciamo mai a capire il perché di un cazzo di niente. Finisco e andiamo a mangiare allesselunga come sempre. Oggi mamma sede fare la spesa quindi rientro un po’ più tardi del solito. Compro un porta listini ad andre per i suoi lavori. spero gli piaccia. Parlo coi miei dei permessi. Loro vogliono vedermi sabato. Io avevo detto ad andre che sabato saremmo stati insieme e non so come possa reagire a questo. Perché mia madre la butta sui cani come sempre. Usa questo gioco sempre con me questo ricatto. La verità è che anch’io ho voglia di stare fuori anche sabato. Andre ha i permessi corti con lui sarei in comunita tutto il giorno a far mansioni. Se me ne vado in montagna invece è tutta un’altra cosa. E fanculo me lo merito anche considerato che comincio anche a lavorare. Alla fine quindi vince mia madre. Usciro con loro tutto il giorno sabato andremo in montagna con i miei cani. Deciso di fare il permesso di domenica a partire dal pomeriggio così da poter a stare un po’ con andre la mattina e dopo pranzo. E poi decido di uscire venerdì pomeriggio. Con la valeria e mia. Mi manca non la vedo da nove mesi. Quando mi dice c c’è sono contentissima. Rientro e comunico queste cose ad andre. É il finimondo. Si arrabbia dice che non tengo conto di lui che me ne frego tanto io ho la mia vita la fuori mentre lui no. Gli spiego di mia madre e gli spiego della mia migliore amica non la vedo da nove mesi le dico. Nove fottuti mesi ed è la mia migliore amica. Li spiego anche della mia collega. Lui non capisce. Dovrebbe essere felice per me per la mia vita invece si arrabbia perché pensa solo a se stesso. Vado dalla michi e le dico tutto. Lei mi guarda vale nkn atracciare quel permesso solo per non lasciare solo andrea tu hai il tuo progetto da portare avanti e devi pensare a te. Quando potrà fare i permessi lunghi se ne riparlerà. Sarebbe come se io non uscissi con i miei amici perché il mio moroso resta da solo in casa. Non esiste e quel tempo è tuo. La ringrazio mi sento meno stronza più autorizzata a fare quello che voglio in qualche modo. Tuttavia con andrea rimaniamo scazzati tutto il giorno. Solo la sera ci riappacifichiamo unpo, con lui che mi chiede di fare sesso e io che mi domando se non solo solo il suo buco per svuotarsi i coglioni. Ma non dico niente acconsento e va abbastanza bene. Saliamo al piano di sopra. Lui mi viene dentro come sempre. Mi risuonano ancora le sue parole “decido io dove venire”. Non mi è mai piaciuta quella frase. Ma ho sempre fatto finta di niente. Mi ricorda Claudio tante di quelle volte.. ma non lo dico a nessuno. Non parlo più con nessuno ormai. Comunque facciamo sesso e poi scendiamo a guardare un po’ di tv. Sembriamo una coppia normale, e non mi sembra vero. Buonanotte amore. Buonanotte amore.
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beautyscenario · 5 years ago
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I prodotti più amati da Enrica Scielzo, fashion & beauty blogger transgender 
Una laurea in Lingue e Culture Straniere, presso l’Università degli Studi di Salerno, e una carriera come modella. Nel 2012 si classifica al primo posto nel concorso Fresh Face of Italy e compare sulle più grandi piattaforme di modelli come nuovo volto internazionale. Ha vissuto a Barcellona, Milano e Londra, collaborando come fashion editor e contributor per alcune testate di moda in parallelo alla sua carriera di modella. Nel 2014 apre The Ladyboy, il primo blog di moda e bellezza al mondo dedicato all’universo transgender, “un invito alla spensieratezza, alla bellezza, all’essere se stessi” e nel 2017 tiene due conferenze per laNYU (Università di New York) sul tema del genere. Il lancio verso una carriera come influencer nel campo della moda e della bellezza la porta a comparire su prestigiose riviste, ospite di  vari programmi nazionali ed internazionali, e collaborare con diverse importanti aziende del beauty. Nel contempo inizia la sua carriera come consulente e formatrice per le aziende, ed insegnante di social media e comunicazione. Il suo ultimo progetto é The Lookmaker – che coniuga la sua grande passione ed expertise nel campo della bellezza a nuovi strumenti di professionalità, il diploma come consulente di immagine. Questa è la sua beauty routine.
Il profumo è uno dei miei argomenti preferiti e negli ultimi mesi mi sto appassionando sempre di più a questa meravigliosa parte del beauty!
Il mio profumo in assoluto è Parisienne di Yves Saint Laurent: l’ho comprato per la prima volta a Barcellona e l’ho portato per almeno dieci anni, tanto che la gente quando lo sentiva per strada lo indicava come il “mio” profumo. Mi piaceva perché era estremamente femminile, sensuale ma non sfacciato, sofisticato, tutte caratteristiche che ricerco in una fragranza. Purtroppo credo l’abbiano discontinuato da qualche anno, o comunque è diventato molto difficile da trovare, anche nella grande distribuzione. Adesso sono passata al classico Narciso Rodriguez, un po’ inflazionato ma mi piace, mi ci rivedo, mi rispecchia. Profuma di donna, e non riesco a separarmene!
In generale, credo che l’olfatto sia il mio senso più sviluppato, e ho sempre dato una grandissima importanza ai profumi, anche nei prodotti cosmetici. Ultimamente, grazie anche al mio lavoro, sto sperimentando molto con i profumi e mi sto affacciando anche sul mondo della nicchia e della profumeria artistica: ma penso che ognuno di noi abbia un “signature scent”, una fragranza che ci distingue e ci contraddistingue, l’odore a cui ci associano e con cui ci riconoscono gli altri. Il profumo per me è come una firma, qualcosa che parla di noi ancor prima di presentarci, e senza mi sento nuda. Mi diverte sperimentare e uscire dalla mia comfort zone, ma poi torno sempre alla mia coperta di Linus.
Non potrei vivere senza…..il Foreo: lo utilizzo sia al mattino, per pulire e svegliare la pelle, magari con un detergente delicato, sia la sera, con qualcosa di più efficace che aiuti anche ad eliminare gli ultimi residui di trucco. Trovo davvero che il suo utilizzo abbia aiutato tantissimo la mia pelle, affinandone la grana ed uniformandone il colorito grazie ai suoi impulsi supersonici. E poi lo trovo super comodo, pratico, compatto, che lo porto ovunque, anche in viaggio. Un vero e proprio must per me!
Per quello che riguarda lo skincare lavorando come beauty blogger ormai da 5 anni, non ho mai avuto modo di consolidare una vera e propria skincare routine fissa: purtroppo o per fortuna, devo sempre provare linee e prodotti nuovi, quindi anche quando mi affeziono a qualcosa sono costretta a lasciarlo andare. Sicuramente tra le linee che mi sono piaciute di più negli ultimi tempi c’è quella di Sunday Riley e quella alla vitamina C di Ole Henriksen, ma apprezzo anche tanti prodotti di Estee Lauder.
I prodotti di makeup indispensabili? Eyeliner e mascara. Ho un occhio abbastanza infossato, quindi è difficile da truccare, ma allo stesso tempo ho una forma leggermente a mandorla e ciglia folte che sono diventati un po’ il mio tratto distintivo. Anche in questo caso, spazio molto, ed è difficile che utilizzi sempre gli stessi prodotti: tra gli eyeliner che preferisco, mi piacciono quello di Marc Jacobs, il Better Than Sex di Too Faced e – tra quelli economici – l’Epic Ink Liner di NYX Cosmetics. Tra i mascara, invece, una delle scoperte wow dell’ultimo anno è stato quello di Kokie: allunga, volumizza, è super nero, e costa meno di 7 euro!!!
Per la cura del corpo e capelli….. ho deciso di tornare al solo bio per i capelli, dopo essermi allontanata per qualche anno sempre a causa del mio lavoro che mi ha portato a provare un po’ di tutto. Al momento sto utilizzando la linea di Parentesi Bio che è super divertente e profumata, ma apprezzo molto anche le linee di Eterea Cosmesi e Biofficina Toscana. Per il corpo, invece, l’ultima fissa sono gli oli spremuti a freddo di Cocosolis: quello al cocco e quello al cioccolato fanno letteralmente venire l’acquolina in bocca!
Brands o prodotti beauty che ho scoperto… Ce ne sono davvero una marea, nell’ultimo anno ho la fortuna di provare tantissime cose nuove e interessanti, quindi per chi volesse potete seguirmi sul mio account Instagram @enricascielzo e sul mio blog www.enriescielzo.com per stare al passo con tutte le novità! Una mania beauty. Colleziono smalti! Il che può sembrare strano visto che faccio quasi sempre il semipermanente da qualche anno a questa parte, ma gli smalti sono il mio oggetto di cosmesi preferiti: adoro le diverse boccette, i diversi colori, i finish, i metallizati, i glitter. Mi piace tenerli in bella vista, guardarli mi mette di buon umore. A casa mia, ho un’intera bacheca tutta dedicata agli smalti, divisa per nuance di colore. Si può dire che la mia mania sia questa 😊
Se fossi costretta ad usare un unico prodotto per un anno….Probabilmente sceglierei un siero alla vitamina C, che ho scoperto che la mia pelle ama: idrata, illumina, ed è perfetto da utilizzare come base trucco. Ho una pelle molto imprevedibile, nel senso che assumendo ormoni è molto soggetta a cambiamenti durante l’anno. In generale credo che sia normale tendente al secco, soprattutto in inverno. Ma cerco di prendermene molto cura, e con gli anni ho imparato ad ascoltarla e ad utilizzare sieri, maschere e booster a seconda di come la sento, alternando prodotti più purificanti ad altri lenitivi e idratanti. Integratori si o no? Ni, nel senso che li ho provati sporadicamente nel corso degli anni ma non sono mai stata costante nell’utilizzo. Ho provato alcune vitamine per i capelli ma non mi pare abbiano cambiato chissà quanto la mia situazione, e ho preso degli integratori più per un fatto di stanchezza che altro, e quelli sì mi sembra abbiano aiutato. Stavo pensando infatti di cominciare una cura di vitamina C, o qualche altro tipo di integratore (possibilmente naturale) che aiuti il corpo e l’organismo. Anzi, se avete consigli, sono tutt’orecchi!
Tra profumeria e online scelgo…Sono abbastanza “old school”, anche se può sembrare strano detto da una blogger del nuovo millennio. Eppure sono una di quelle che ama andare nei negozi, nelle profumerie, girare tra i piani a provare rossetti, profumi, texture diverse, guardare le vetrine, gli allestimenti, tutte quelle confezioni colorate, poter comparare, magari scoprire anche cose nuove a cui su Internet non faremmo caso e che invece dal vivo ci colpiscono di più. Mi piace vedere el cose dal vivo, provarle, anche per i vestiti e la stessa cosa. Spesso compro online perché è più facile trovare quello che si vuole, soprattutto se è qualcosa di molto specifico; ma il fascino di un negozio è tutta un’altra cosa!
Cosa vorrei trovare in profumeria…. Vorrei trovare più qualità. Il problema non credo sia cosa manca, ma cosa c’è. Ormai c’è la corsa a tirar fuori un nuovo prodotto ogni giorno, c’è una competizione e un’offerta pazzesca a cui è impossibile star dietro, e molto spesso sono lanci senza infamia e senza lode che diventano facilmente dimenticabili. Non c’è il tempo di apprezzare un prodotto, di affezionarcisi. Secondo me dovrebbero tutti rallentare un attimo: è vero che il mercato del beauty è in continua espansione ed è un business da milioni di euro, ma mi piacerebbe si tornasse ai vecchi tempi, a prendere le cose con calma, magari lanciare una collezione Primavera/Estate e una Autunno/Inverno: poche cose ma ben studiate, performanti, che lascino il segno e magari facciano la storia, come hanno fatto in passato Elizabeth Arden, Kevyn Aucoin, Helena Rubinstein. Mi incanto a vedere vecchie foto e video in cui si guardava alla cosmesi come un servizio elegante, di lusso, curato sotto ogni minimo aspetto. Quello di oggi è un mercato che assomiglia molto all’equivalente dei fast food della bellezza, e non credo abbiamo realmente bisogno di tutti questi cosmetici mediocri. Gli utenti ormai sono sempre più consapevoli, più esigenti, e vogliono poche cose, ma super. Sarebbe bello se le aziende lasciassero il tempo di godersele, di innamorarsene, e magari di finirle. In fondo, sono una ragazza – e una blogger – all’antica.
Seguivo i primissimi Youtuber in assoluto, Petrilude, XSparkage, JazzieBabeCakes almeno 10 anni fa, anche se forse quasi più nessuno li ricorda. Di quelli attuali, le mie preferie sono sicuramente Lisa Eldridge e Tati Westrbrook, perché oltre a essere competenti sono molto eleganti nel loro modo di esprimersi e presentarsi. Mi piace anche molto Desi Perkins, perché oltre ad essere bellissima ha uno stile e dei gusti molto affini ai miei. Quelli italiani non mi piacciono molto, perché li trovo poco genuini. Tra i miei preferiti, seguo Giulia Cova per le recensioni e Mr. Daniel per i tutorial: i suoi trucchi sono veri e propri capolavori!
  Beauty Routine: Enrica Scielzo, fashion & beauty blogger I prodotti più amati da Enrica Scielzo, fashion & beauty blogger transgender 
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pangeanews · 7 years ago
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Cronache dalla fine (quarta puntata). “Quanti possono dire di aver conosciuto l’amore? Per morire c’è sempre tempo. Per la vita no”
Claudia potrebbe essere mia madre. L’anno di nascita è lo stesso. E, in parte, anche il loro percorso di vita: sono state colleghe, nel periodo della scuola infermieristica, per un anno. Poi, Claudia è rimasta incinta e ha lasciato. Adesso, ha cinque figlie. La prima partorita a diciannove anni – ora madre anche lei – e l’ultima nemmeno dieci anni fa.
Tutte insieme vivono a Fiumicino, in una casa molto grande. Le pareti, come in certi sogni, sono pitturate di un rosa in alcuni punti così sfumato da sembrare bianco. Il marito di Claudia è morto nel 2013.
Claudia: Dopo la nascita di Nadia (l’ultima figlia, ndr.) mio marito si è distaccato completamente, non si trovava più insieme a noi. Glielo leggevamo in faccia in ogni cosa che diceva. Era sempre meno presente. Rimaneva a lavorare fino a tardi, nonostante non fosse necessario. Desiderava almeno un figlio maschio – e così, alla quinta femmina, qualcosa dentro di lui si è rotto. Sembrava non avesse più nulla da dirci, da condividere. La mattina usciva senza salutarci e la sera tornava dopo che avevamo cenato.
GG: Voi come avete reagito al suo distacco? Come vi siete comportate nei suoi confronti?
Claudia: Come si comporterebbe qualunque famiglia: standogli vicino. Ma più vicino gli stavamo, più lui si scansava. Non c’era verso di instaurare un dialogo che andasse oltre le necessità elementari. Lo avessi mai visto fare un gesto di tenerezza nei confronti di Nadia. Sì, chiaro, le preparava la pappa quando c’era da farlo. Poteva cambiarle il pannolino o farle il bagno. Ma… hai presente un automa? Uguale. Alla fine è stato inevitabile: lui si è isolato e noi ci siamo unite. Non contro di lui, sia chiaro. Ma, se c’è una perdita, si cerca sempre di compensarla in qualche modo, di riempirla, no? È umano.
GG: Com’è morto, tuo marito?
Claudia: Una stupidaggine. È caduto dalla scala, mentre puliva la grondaia, e si è rotto l’osso del collo. È stata Nadia a correre dentro casa e ad avvisarmi, pensa. Quando tu dici il destino… Posso dire una cosa, senza che mi giudichi?
GG: Certo, vai.
Claudia: Lo so che è brutto da dire. Però è stata quasi…
GG: …una liberazione?
Claudia: Ecco. Non volevo dirlo. Però sì, una liberazione.
GG: Una liberazione per lui, dici?
Claudia: (ride) Sì, immagino soprattutto per lui. Mai visto qualcuno di così infelice come mio marito negli ultimi anni.
GG: Non avete mai pensato di separarvi?
Claudia: Lui sì, molto probabilmente.
GG: Tu?
Claudia: Io no. Ero già ammalata, quando lui ha iniziato ad alienarsi. Non avrei avuto le forze per una separazione.
GG: Come l’ha presa la tua malattia, lui?
Claudia: Se possibile, si è allontanato ancora di più. Comprava i farmaci. Mi accompagnava dal medico, quando non doveva lavorare. Si era anche trasferito dal letto al divano, dicendo che ognuno sarebbe stato più comodo con i propri spazi. Diceva che tanto ci saremmo visti di giorno. Tutto qui. Però, nessuna dimostrazione di amore o di vicinanza. Mi guardava in silenzio e col silenzio quasi mi faceva… come posso dire… mi faceva pesare la malattia come una colpa, un ulteriore fastidio per lui. Un pomeriggio l’ho trovato in bagno che piangeva. Ma piangeva per se stesso, che ti credi, mica per me. Magari, a chiederglielo, nemmeno avrebbe saputo dire agli altri del mio cancro: “Mia moglie? Sì, ha qualcosa dentro. Dove? Boh. Dentro. Che cambia il dove?”.
GG: Va beh, alla fine tutto il corpo è paese.
Claudia scoppia a ridere. E guardarla ridere è bello, perché ridendo si copre sempre la bocca, timida, e a me ricorda una bambina. E quasi la abbraccerei. Solo per ricordare tutta la vita in queste pareti rosa e l’odore del suo pigiama appena lavato. Lavanda, credo.
GG: Porti molto rancore a tuo marito, almeno sembra.
Claudia: No, proprio rancore no. Guarda: lì tengo pure la foto del nostro matrimonio. Se ripenso al suo comportamento degli ultimi anni, mi viene rabbia. Perché ti dici: “Ma possibile che, con tutta questa vita, un uomo debba chiudersi così tanto da rovinare qualcosa di bellissimo?”.
Claudia non vuole continuare a parlare della sua malattia. “Sono piena di metastasi”, mi dice. “Adesso ho l’impressione di avere il cancro ovunque. La notte mi sveglio di soprassalto e sento qualcosa pulsarmi dentro, un secondo, un terzo cuore. Non è così, non sta pulsando niente. Ma la notte…”
Claudia: Non è bello sbandierare ai quattro venti la propria condizione di malati. La malattia ti marchia, inevitabilmente. Lo capisci da come ti trattano gli altri, da come cercano di aiutarti anche quando di un aiuto non c’è bisogno. Inizi a fare pena, sei un diverso. Me ne accorgo con le mie figlie. Loro si sforzano di comportarsi come nulla fosse. Però certe gentilezze non posso non notarle, certe attenzioni. Le mie figlie fanno i turni per accompagnarmi all’ospedale. Marta e Giulia si prendono due giorni a settimana dal lavoro. E pensa che le assenze non gliele pagano. Nemmeno per malattia. Un giorno di lavoro mancato sono trenta euro in meno. Adesso che Marta si è pure separata…
GG: Nessun altro può accompagnarti?
Claudia: E chi? Te l’ho detto. I problemi non si devono raccontare troppo in giro. Agli altri parenti non ho detto nulla. Le uniche persone a sapere della malattia sono i medici, le mie figlie e i ragazzi dell’Associazione che mi aiutano. Infatti ti chiedo di non mettere nemmeno il mio nome nell’intervista. Sostituiscilo con uno di fantasia. Non devo essere io, questa.
GG: Va bene, ma se posso chiedertelo, di cosa ti vergogni?
Claudia: Io? Di niente.
GG: E allora? Che ti importa.
Claudia: Non voglio che si sappia in giro della mia malattia. Sapere che a Claudia resta uno sputo da vivere non serve a nessuno. Nemmeno a me serviva saperlo. I medici non avrebbero dovuto dirmelo. Perché poi, una volta che lo sai, vivi di conseguenza. Per esempio, ti piace un vestito e vorresti comprartelo. Però poi pensi che non riusciresti a godertelo abbastanza, per cui a che ti serve? Dovremmo parlare soltanto del bene. C’è già abbastanza male in giro, già abbastanza tristezza. La mia che cosa aggiunge?
GG: Magari nulla. Ma è una testimonianza importante.
Claudia: Bah. Raccontare la fine di una vita è perdere tempo, per come la vedo io. Piuttosto, sarebbe bello intervistare delle ragazze incinte o dei giovani padri. O intervistare dei bambini, ti immagini che bello? Chiedere a coppie di ragazzi cos’è l’amore per loro, cos’è la vita. Ci manca solo che uno si metta a scrivere della morte. La morte la conosceremo tutti, non serve raccontarla o farla vedere. Quanti possono dire di aver conosciuto l’amore? Per morire c’è sempre tempo. Per la vita no. E lo realizzi quando arrivi a contare persino i respiri che fai.
GG: Se la vedi così perché hai accettato di farti intervistare da me?
Claudia non mi risponde, mugugna qualcosa sottovoce. “Ho male qui,” mi dice indicando un punto sotto lo stomaco. Le consiglio di sdraiarsi a pancia in giù, poi realizzo la flebo.
Le sto per proporre un massaggio, ma lei mi anticipa. Al tatto, è più soda di quanto pensassi.
“Non sono cicciona. Solo gonfia. Stringi, pizzica. Vedi? Non è grasso.”
Claudia: La verità è che noi malati ingombriamo soltanto. Non serviamo a noi stessi e non serviamo a chi ci sta intorno. Sai che dovrebbero fare, i potenti? Costruire dei palazzi fuori città soltanto per noi malati senza recupero. Lontani dai familiari, dagli amici. Come se fossimo già morti. Ognuno di noi avrebbe la sua stanza con ogni comodità, luminosa e confortevole. Però, niente visite di parenti o amici, proibito. Nessuno. Solo qualche medico per gli antidolorifici, quando il dolore diventa proprio insopportabile. Per il resto si sta tra di noi, ci si tiene compagnia secondo le possibilità di ciascuno. I nostri parenti continuerebbero a vivere la loro vita e noi smetteremmo di essere a carico loro.
GG: Una specie di ghetto.
Claudia: Io lo vedo più come un centro di aggregazione.
GG: Se fossi un malato all’ultimo stadio, non accetterei mai di stare rinchiuso in un posto simile.
Claudia: Arriva alla mia condizione e poi ne riparliamo, Gabri.
GG: Perché, tu accetteresti di stare lontana dalle tue figlie? Accetteresti la condizione di non vederle più?
Claudia: Sì. Le mie figlie sono tutto per me e io, senza essere presuntuosa, sono tutto per le mie figlie. Ma in questo stato non ha senso continuare a stare loro vicina. Non posso aiutarle, non posso dar loro conforto in nulla. E una mamma che non aiuta e non conforta le sue figlie che mamma è?
GG: Una mamma che ha bisogno di sostegno. La stessa mamma che le ha aiutate e confortate in periodi più felici.
Claudia: Le mamme non hanno bisogno di alcun sostegno. Ecco perché non tutte le donne possono essere o dirsi mamme. Quando una mamma non può più aiutare i suoi cuccioli, muore. Ha terminato il suo compito. E a me sembra giusto. Solo che non capisco tutta questa attesa.
GG: E per i papà vale la stessa cosa?
Claudia: Identica. Pensa a mio marito.
Gabriele Galloni
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discoveringtechnoita · 8 years ago
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I salvi invernali sono iniziati da solo 11 giorni e noi già abbiamo fatto una strage. Il primo giorno di saldi (5 Gennaio) siamo stati all’Outlet di Mantova dove potete trovare prodotti veramente stupendi a prezzi super convenienti! il 12 Gennaio invece siamo stati a Verona dove abbiamo fatto shopping sia in centro sia in un centro commerciale che vi consigliamo di provare che si chiama La Grande Mela e si trova a pochi chilometri dal centro.
Leggi anche: Anche io ho provato LUSH!
Questo è lo shopping di Giulia:
Jeans blu strappati di Pimkie: questi jeans sono veramente comodi e risultano morbidi durante l’utilizzo. La particolarità di questi jeans sono i vari strappi presenti e nella parte inferiore dove finisce il jeans troviamo una parte ricucita che assomiglia al tipico risvoltino. Questi jeans li trovate nei negozi Pimkie e anche sul sito, il loro prezzo è di 29,99€ mentre io li ho pagati 17,99€ . Qui potete trovare il link d’acquisto
Maglione marrone di Pimkie: questo maglione rispecchia molto i miei gusti e infatti appena l’ho visto ho deciso che sarebbe stato mio. Come molti prodotti Pimkie è ben disegnato ma soprattutto è morbidissimo e rispetta benissimo la forma del corpo. Il prezzo è  di 19,99€ mentre io l’ho acquistato in saldo a 15,99€. Lo potete trovare anche di altre colorazioni, io ho scelto il marrone perchè sta benissimo con la mia carnagione e il mio colore di cappelli. Tra l’altro credo si abbini benissimo con i pantaloni di cui vi ho parlato poco fa. Vi lascio il link d’acquisto nel caso voleste acquistarlo online.
Jeans e maglione di Pimkie
Pelliccia nera con cappuccio Kate&Cut: questo è uno degli acquisti che preferisco e che credo sfrutterò al massimo. L’ho acquistata all’outlet di Mantova nel negozio “Hangaar&Eighteen” dove potete trovare veramente un sacco di cose interessanti. Quello che mi piace di più di questa pelliccia è la sua morbidezza e il calore che mantiene il corpo quando la si indossa. Il prezzo di listino è di 152€ mentre io l’ho pagata solo 49,90€!
Jeans neri strappati di Stradivarius: questi jeans sono veramente ben costruiti e di un materiale morbido e hanno due strappi circa all’altezza del ginocchio. Il prezzo originario è di 19,95€ mentre io li ho pagati 15€ in saldo! Vi lascio il link d’acquisto e qualche foto dove li indosso.
Pelliccia Kate&Cut e jeans neri Stradivarius
Canottiere con pizzo di Tezenis: ho acquistato due canotte da Tezenis entrambe con il pizzo, una bianca e una nera che abbino spesso sotto alle maglie e ai maglioni facendo intravedere il pizzo. Sono veramente morbide e ben fatte, il pizzo è bello e non perde fili come altri che ho provato in passato. Il prezzo è di 9,90€ l’una ma, come ho fatto io, pagherete 15,90 se ne acquisterete due!
Calze con fiocco di Calzedonia: ebbene si, le tanto di moda calzine con il fiocco di Calzedonia sono arrivate anche nel mio armadio. Mi piacciono molto perchè creano un bello effetto all’altezza della caviglia dove è presente il fiocco. Costano 5,95€ e le trovate nei negozi di Calzedonia (negli outlet no).
Calze con fiocco Calzedonia
Shampoo solido e balsamo AAA Cercasi di LUSH: a Verona siamo, per la prima volta ,entrati in un negozio lush e non potevamo non fare compere. Ho scelto di acquistare uno shampoo solido al cocco e in omaggio mi sono stati dati dei campioncini di balsamo AAA Cercasi. Il prezzo dello shampoo solido è di 7.50€ ogni 100 grammi e lo potete acquistare QUI!
Leggi anche: Collaborazione con Kleem Organics!
Questa dovrebbe essere solo la prima parte dei miei acquisti perchè manca ancora tanto alla loro fine e non credo resisterò senza acquistare nient’altro. Anzi, in realtà ho un altro acquisto di cui vi parlerò ma a cui dedicherò un intero articolo quindi, se siete curiosi/e iscrivetevi al blog per non perdervelo!
Vi lascio anche il link al mio profilo Instagram così potrete scoprire meglio chi sono, seguitemi e lasciate qualche like! Alla prossia da Giulia!
Saldi invernali: il nostro shopping! I salvi invernali sono iniziati da solo 11 giorni e noi già abbiamo fatto una strage. Il primo giorno di saldi (5 Gennaio) siamo stati all'Outlet di Mantova dove potete trovare prodotti veramente stupendi a prezzi super convenienti!
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